Opere teoriche
Titolo:I Pattern Automutanti
Un approccio creativo allo studio dei pattern
Autore:Claudio Martini
Pagine:88
Edizioni:Ricordi

A chi sono diretti i pattern automutanti?

L’idea che sta alla base di questi esercizi è quella di fornire uno strumento divertente ma al
contempo ricco di contenuto informativo per lo studio del musicista di medio livello, qua-
lunque sia il genere di musica che pratica abitualmente (classica, jazz, rock etc...).

Vogliono soprattutto essere uno stimolo alla comprensione dei molteplici livelli che affron-
tiamo quando eseguiamo una parte scritta o improvvisiamo su una struttura data. Questo
libro può essere affrontato con qualunque strumento in grado di emettere toni definiti.
Strumenti ad arco, a fiato, a tastiera, a corde pizzicate nonchè a percussione intonata
(vibrafono, marimba etc...) possono tranquillamente eseguire tutti gli esercizi nella chiave di loro competenza.

Qualche piccolo consiglio per le varie classi di strumenti:

Archi - scrivete le arcate ed il fraseggio di ogni esercizio seguendo la naturale disposizione
ritmica della battuta; accentuate il carattere melodicò degli esercizi.

Fiati - scrivete il fraseggio creando figure staccato-legato diverse per ogni esercizio; lavorate anche sugli accenti, individuando quali esercizi si prestino ad essere eseguiti con accentuazione in battere e quali in levare con pronuncia più tipicamente jazzistica; curate con
attenzione il posizionamento dei respiri.

Chitarra e basso - alcuni esercizi si prestano ad essere eseguiti in arpeggio: diteggiate con
cura la mano destra seguendo la naturale disposizione ritmica della battuta; suonate in
modo uniforme, curando la scioltezza delle dita.

Pianoforte, tastiere e percussioni - eseguite i pattern a due mani, a distanza di una o due
ottave; lavorate sull’ agilità cercando di incrementare il tempo metronomico di esecuzione.

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