Codice: ER2864 |
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Pianoforte Martucci Giuseppe Tema con variazioni Op.58 Revisione di CARLO PESTALOZZA Edizioni:Ricordi
A Giuseppe Martucci (Capua 1856 - Napoli 1909) pianista, didatta, direttore d'orchestra e compositore, va riconosciuto un ruolo di primissimo piano nel panorama musicale italiano degli anni che abbracciano l'ultimo quarto del 19° secolo e il primo decennio del '900. Non ancora ventenne intraprende una brillante carriera pianistica in Italia e all'estero. Attività che gli fruttò validi consensi tra cui quelli di Liszt e A.G. Rubinstein.
Come didatta lo vediamo a 24 anni docente di pianoforte al Conservatorio di Napoli e in seguito direttore del Liceo Musicale di Bologna. Nel 1902 'è direttore al Conservatorio di Napoli; posto che occupò fino all'anno della morte. Il suo esordio come direttore d'orchestra avviene nel 1881, alla guida della locale orchestra napoletana, di recente formazione, e si conclude con la direzione del Crepuscolo degli dei a Napoli l'8 dicembre 1908, sei mesi prima di morire.
I programmi da lui svolti come direttore e pianista contribuirono decisamente al rinnovamento del gusto musicale italiano, in particolare con la valorizzazione dei maggiori esponenti del primo e secondo romanticismo tedesco: Beethoven, Schiimnn, Brahms, Wagner. A lui si deve inoltre la diffusione della musica di Bach, che a cento anni dalla sua morte era pressoché ignorata in Italia. Va ricordata la prima esecuzione italiana del Tristano e Isotta avvenuta sotto la sua direzione a Bologna nel 1888.
Se alla generazione dell' ottanta » dei Pizzetti, Malipiero, Casella, la cosiddetta "avanguardia" dei primo '900, va il merito di essersi schierata contro il monopolio dell'opera nel mondo musicale italiano e di aver portato un contributo decisivo per la riaffermazione dei valori della musica pura, mediante un ritorno alle forme del '600 e '700, è alla generazione precedente, sullo scorcio degli ultimi venti anni dell"800, che bisogna risalire se vogliamo definire il punto di partenza del processo di rinnovamento della musica strumentale in Italia.
A buon diritto Martucci può essere annoverato tra i pochissimi rappresentanti del sinfonismo italiano di fine ottocento. Con pochi altri compositori come Sgambati, Bossi, Sinigaglia, fu il più autorevole promotore di questa tendenza rinnovatrice di fine secolo, anche se i modelli perseguiti da costoro vanno ricercati tra i sinfonisti tedeschi e anche se lo sforzo che li univa in un comune pro- gramma d'intenti avveniva nel più totale isolamento.
Come compositore ci ha lasciato un vasto repertorio di brani pianistici,due Sinfonie, un Concerto per pianoforte e orchestra, un oratorio e varie composizioni strumentali e vocali da camera. L'opera 58, composta nel 1882, si colloca in una fase di maturazione più avanzata del linguaggio martucciano e dei suoi contenuti espressivi. Il genere « da salotto » e il pezzo « di carattere » e bozzettistico lasciano oramai spazio a forme di più ampio respiro e di più severo rigore come la variazione, la fantasia, la giga, lo studio da concerto, lo scherzo tripartito, la sinfonia, il concerto per pianoforte e orchestra ecc. dove l'indubbia presenza dei grandi modelli del romanticismo tedesco, in particolare di Mendelsshon, Schumann, Brahms, bene si fonde con la norma classicista derivata dalla lezione di Beniamino Cesi che gli fu maestro negli anni di apprendistato.
La presente revisione si basa principalmente sul testo della ia edizione che rispecchia la stesura originaria. In una fase successiva Martucci vi ha apportato non poche modifiche. Le più vistose riguardano la IV variazione, la soppressione dell'VIII variazione e la scelta definitiva del 2°Finale che risulta notevolmente cambiato a partire dalla battuta 38 fino alla sua conclusione. In appendice abbiamo riportato tutte le modifiche volute dall'autore e apparse in una successiva edizione Ricordi riveduta da Alessandro Longo. Alcune divergenze marginali potranno venir adottate dall'esecutore, scegliendo indifferentemente tra la 1° e 2° versione.
Riteniamo invece opportuna la scelta della IV variazione posta in appendice e del 2° Finale modificato dalla battuta trentottesima.Ciò comporta l'abolizione dell'VIII variazione e lo scambio di collocazione tra la VI e la VII variazione, secondo i dettami dell'autore. Il nostro intervento riguarda la diteggiatura (completamente assente nella 1° edizione che ha fornito il testo di base), le indicazioni di pedale e alcune lievi modifiche portate ai segni dinamici e di fraseggio. Le indicazioni poste tra parentesi quadra sono del tutto personali.
A pié di pagina, oltre che in appendice, saranno riportate alcune note chiarificatrici e suggerimenti di pratica esecutiva. Il Tema con variazioni, dedicato al pianista-compositore Giovanni Sgambati, fu eseguito dallo stesso Martucci alla Società del Quartetto di Milano nel 1884.
Carlo Pestalozza
Disponibilità:
Prezzo: € 18,50
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