Tema con variazioni op. 58
Autore: Giuseppe MARTUCCI
Materia: Pianoforte - Strumenti a tastiera
Revisione Folco Perrino.
Edizioni:Curci

Il Tema con Variazioni op. 58, che unitamente alla Fantasia op. 51 è contemplato nel programma ministeriale per gli esami di diploma nei Conservatori statali, fu terminato dal ventiseienne Martucci il 1° Maggio 1882 a Napoli.

Dedicato "all'illustre pianista compositore Giovanni Sgambati", fu pubblicato l'anno seguente dalla Casa Ricordi ed eseguito per la prima volta a Milano nel gennaio del 1884 alla "Società del Quartetto" nella interpretazione dell'autore.

Martucci non ritenne di fissare in unica versione questa sua opera; infatti, non isolato caso nel processo di meditazione del maestro capuano, l'idea primigenia subì in arco non breve di tempo orientamenti diversi che approdarono, attraverso il tentativo incompleto della versione per pianoforte ed orchestra, alla realizzata stesura per due pianoforti nel 1900.

Tale processo influì in modo determinante sulla sistemazione dell'opera per pianoforte solo che risultò, con le modifiche ultime, uniformata alla trasposizione per due strumenti. La revisione di Alessandro Longo, compiuta per volontà dell'autore, adottò i mutamenti suggeriti dal Martucci stesso.

Questi consistettero nella scelta del secondo finale assai modificato, nella sensibile trasformazione della quarta variazione e nella abolizione dell'originaria ottava variazione, per ragioni di logica colleganza, dopo l'avvenuto spostamento della settima variazione anteposta alla sesta.

Anche lievi diversità armoniche si verificarono nella realizzazione definitiva, come pure differenzazioni subirono i segni dinamici ed in parte quelli fraseologici.

Il revisore ha racchiuso tra parentesi quadre i suggerimenti interpretativi, proponendo la diteggiatura e la pedalizzazione.
Il Tema con Variazioni op.58 è misura e dimensione del Martucci esecutore. Lo spirito creativo si plasma nell'involucro della natura specifica dell'interprete.

La padronanza strumentale - oramai emanazione di un "tutto" conquistato, assimilato nel profondo - diviene sostanza univoca, fondamento connaturale col pensiero espresso.

Folco Perrino

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