Codice: SZ5974 |
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Flauto Autore:Fukushima Kazuo Titolo:Mei per flauto solo(1962) Pagine:6 Editore:Suvini Zerboni
MEI, che con ideogrammi cinese significa oscuro - pallido - intangibile.
Questa musica è stata composta per consolare il fu Dottor Wolgang Steinecke di Darmstadt che trapassò in un tragico incidente. Secondo l'antica credenza giapponese, si riteneva che il suono del flauto potesse giungere ai morti. Il suo pezzo più interessante è forse MEI(1962), dove si coniugano felicemente alcune pratiche seriali della Nuova Musica con la tecnica del flauto Zen, lo Shakuhachi, reinventata mimeticamente con l'uso di quarti di tono e glissando(Nayashi e Suru nella tecnica dello Shakuhachi)e di appoggiature(Oshi-Okuri o Atari). Nel lento e rubato iniziale il totale cromatico viene passo dopo passo occupato a eccezione di una nota, il do diesis.
La nota tanto attesa inizia la seconda parte, punto d'arrivo del glissando, con il quale il compositore richiama la tecnica Muraiki, un soffio violento e rumoroso che diventa un forte gesto espressivo.
MEI è un pezzo costruito come una scena del Teatro Noh, studiato approfonditamente da Fukushima, che proprio a Darmstadt nel 1961 tenne un seminario su " Il Teatro di Noh e la musica giapponese ". Secondo questa tradizione il flauto fornisce l'accompagnamento rituale all'arrivo degli spiriti defunti perché, come avverte Fukushima nella presentazione all'edizione del pezzo, " si riteneva che il suono del flauto potesse giungere ai morti ".
La forma è tripartita, così come la drammaturgia cui si riferisce. La prima parte corrisponde all'annuncio e all'arrivo dello spirito nella vita quotidiana, la seconda parte(più mosso) alla sua danza e la terza parte(meno mosso) all'uscita dello spirito e alla chiusura alle sue spalle delle porte dell'Aldilà, che momentaneamente si erano aperte.
da Il flauto traverso di Gianni Lazzari
Disponibilità:
Prezzo: € 15,00
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