Codice: RE10249 |
|
|
|
Pianoforte Autore:Montanari Mauro Titolo:Metodo per la pratica al pianoforte dell'allievo dislessico parte 1 Libro per insegnante e allievo Corso Propedeutico Introduzione di Alessandro Antonietti Pagine:88 Editore:Rugginenti
Dallo stesso autore di “Dislessia a quattro mani” e “Dislessia nota per nota”, arriva il primo metodo mai pubblicato in Italia interamente dedicato alla pratica al pianoforte dell’allievo dislessico.
Concepito nelle sue parti sia per l’insegnante sia per l’allievo, il metodo si avvale delle più innovative tecniche di insegnamento della musica ai portatori di disturbi specifici dell’apprendimento, riservando ampio spazio al funzionamento dei meccanismi di lettura e di esecuzione musicale. Efficace, coinvolgente e teso all’apprendimento multisensoriale, può essere adottato con successo per qualsiasi studente, a prescindere dalle sue particolari attitudini e specificità.
PRIMA DI COMINCIARE: La didattica inclusiva, così definita in relazione ai disturbi specifici di apprendimento (DSA) e ai bisogni educativi speciali (BES), è una realtà quanto mai urgente nel nostro tempo. D’altro canto è ormai scientificamente accertato che un metodo per DSA può essere rivolto a tutti, promuovendo un approccio verso la materia più efficace e coinvolgente.
Il presente lavoro si offre come facilitatore dello studio dello strumento e della lettura musicale, beneficio fondamentale a un cammino costruttivo e sereno sia per l’allievo che per l’insegnante; si propone inoltre di superare le difficoltà insite alla dislessia, un diverso modo di apprendere.
La novità di questo metodo pianistico, quindi, incontra il bisogno di tutti i potenziali studenti, a prescindere dalle loro attitudini e dalle loro difficoltà. Il disturbo specifico di apprendimento ha fatto emergere prepotentemente il grande divario tra il mondo digitale, quello dei linguaggi e quello reale.
La musica, che esiste in virtù della sua sola rappresentazione svanendo con la stessa magia della sua apparizione, è da sempre insegnata a partire dai suoi codici simbolici, ovvero la scrittura.
Molti metodi si sono preoccupati di scavalcare questo ermetismo, cercando di semplificare e rendere immediata la sua traduzione in segno. In ultima analisi, però, il codice grafico della notazione ci allontana comunque dalla percezione autentica dei nostri sentimenti, quelli da cui scaturisce il miracolo musicale.
L’apprendimento multisensoriale quindi, sembra essere la strada maestra da praticare ed è strano che la musica, nonostante la sua prerogativa sinestesica, sia un terreno così arduo e difficile da avvicinare, specialmente per un dislessico.
Il progetto pedagogico finora universalmente perseguito vuole ottenere un individuo efficiente da inserire nel circuito sociale non in ascolto dei suoi sentimenti, ma devoto alle richieste di questo contesto.
La musica, invece, invita ad una scoperta del sé più profondo e a una consapevolezza che ne determina la sua stessa esistenza: per fare musica bisogna essere musica. Su questa essenza noi dovremo lavorare: scopriremo che gli strumenti proposti in questo metodo sono espressione di questa costante riflessione che prevede l’esempio soprattutto di questo ascolto interiore, di cui la musica è verifica costante.
Arrivare quindi alla sua scrittura sarà apprendere una navigazione basata su correnti naturali che sapremo sapientemente sfruttare per giungere alla terraferma tangibile del segno; per poggiare il nostro peso sulla stabilità che comunque rappresenta.
Invito l’insegnante ad approfondire questa nota introduttiva negli altri due testi da me scritti: Dislessia a quattro mani (Rugginenti 2013) e Dislessia nota per nota (Rugginenti 2014): opere innovative sul funzionamento dei meccanismi della lettura e dell’esecuzione musicale.
La frontiera dell’apprendimento, infatti, è chiaramente visibile ove inizia ad essere sensibile la sua violazione: quella dei DSA. Avere una chiara visione di questo confine, perciò, ci farà convergere verso una proposta non solo valida per tutti, ma in grado anche di superare le difficoltà mettendosi veramente “nei panni” del nostro allievo, per non vedere solamente l’orizzonte dei risultati prodotti, ma comprendere responsabilmente i processi che li generano. Il percorso previsto in questo metodo sviluppa in modo implicito e “mimetico” tutte le condizioni necessarie affinché il bambino possa procedere con interesse e motivazione, costituendo dei punti fermi. È inoltre accuratamente diluito poiché l’efficacia dell’apprendimento consiste soprattutto nel trattenere ed automatizzare quelle procedure che costituiscono il vero risparmio di tempo nel curricolo.
Tali fondamenta rappresentano il principio ineludibile di una vera crescita del sapere, che per tale natura può definirsi compensativa del bisogno di ciascuno, non solo compensazione per chi è nato con una diversa caratteristica cognitiva. MAURO MONTANARI
Disponibilità:
Prezzo: € 17,90
|