Codice: DFREDE89-0(2) |
|
|
|
Libro Autore:De Simone Alessandro Titolo:I Teatri popolari di Napoli nell'ottocento Pagine:664 + 1204 (include 2 Tomi + Indice dei nomi) Editore:De Frede
Questa trattazione sul teatro popolare napoletano, frutto di anni di studi e di ricerche, si prefigge di far luce su tutto quel mondo sommerso costituito da saltimbanchi, comici di strada, pupanti, cantastorie, di cui rimangono pochissime testimonianze, ma che, pure, rappresenta il presupposto inscindibile del più noto teatro napoletano.
L'opera consta di due volumi di circa 700 pagine ciascuno ed è un'ampia ricognizione sui teatri popolari attivi in Napoli nel corso dell'800. In essa non solo vengono presi in esame per la prima volta tutti i teatri storici, con relativi impresari e compagnie, sulla base di una nutrita documentazione, ma anche le forme di spettacolo allora più diffuse, dai drammi sacri all'opera buffa, compresi i giochi equestri e le guarattelle.
Ampio spazio è, inoltre, dedicato alla trattazione dell' opera dei pupi, analizzata sia da un punto di vista storico, sia antropologico, con l'indagine dei copioni - di cui vengono riportati ampi stralci dei repertori nonché dei codici e delle modalità rappresentative di questa particolare forma del teatro di figura che vanta una delle tradizioni più antiche del Mediterraneo.
Esiste una storia ufficiale del teatro a Napoli, divulgata da studiosi illustri come Benedetto Croce e Ettore De Mura, ad esempio. Ma c'è anche un'altra storia, sommersa e meno nobile, eppure non certo sottovalutabile in termini di fortuna ed esiti. Proprio a quest'ultima, appunto, rivolge attenzione il libro di Alessandro De Simone,"I teatri popolari di Napoli nell'ottocento",presentato il 12 giugno 2014 nelle sale del Conservatorio di musica di San Pietro a majella.
L'incontro, cui hanno preso parte tra gli altri la direttrice Elsa Evangelista, il Professor Ettore Massarese, l'attore Franco Javarone, i cantanti Paola Tedesco, Yuki Sunani e Sergio Valentino, è il secondo di una serie promossa dalla scuola di musica napoletana, destinata a proseguire fino al prossimo 3 luglio ospitando scritti di Roberto Liso, Sandra P.Rosenblum, Mauro Castaldo. De Simone, pianista e compositore, nipote di Roberto, ha raccolto in questa pubblicazioni i risultati di quasi otto anni di ricerche condotti presso gli archivi di Stato e di storia Patria, gettando lo sguardo su quel periodo storico compreso tra la rivoluzione del 900 ed i primi del 900.
Un'epoca, appunto, in cui Napoli annovera, accanto alla produzione ufficiale dei teatri maggiori come il San Carlo, una vitalissima mole di espressioni popolari, tanto colorate quanto coinvolgenti. Nei due volumi ricchi di annotazioni e impreziositi da una meticolosa ricognizione intorno al repertorio dell'epoca, l'autore rinnova i fasti di sale cadute oggi nell'oblio:il Teatro Ercole di via Foria, che poi sarebbe stato chiamato San Carlino, ereditando il nome di una struttura storica; o il Teatro Sebeto, casa madre della famiglia De Simone, punto di riferimento per quell'arte dei pupi in seguito pressoché dimenticata, a Napoli e resistente, quasi con orgoglio, in ambito siciliano.
Alessandro De Simone fa luce sull'esistenza di tutta una produzione "borghese" di ampio consumo e consenso, come certificano le tante recensioni d'epoca riportate nel libro. Si va dalle guarattelle, che in strada mettevano in parodia i successi seri del San Carlo, alle voci dei cantastorie, la cui presenza significativa De Simone evidenzia attraverso le testimonianze dei molti viaggiatori illustri di passaggio a Napoli. Relegato spesso in secondo piano da una storiografia ortodossa più attratta da nomi e luoghi istituzionali ed illustri, l'altro teatro napoletano trova parziale riscatto attraverso le pagine del doppio volume di De Simone, che rende merito alla vivacità ed all'inventiva di varie generazioni di teatranti ai quali, nemmeno troppo velatamente, si sarebbero ispirati anche insospettabili nomi altisonanti.
STEFANO VALANZUOLO
Disponibilità:
Prezzo: € 60,00
|