Weber Alain
Il viaggio musicale dei Gitani
dall'india all'Andalusia
Collana: Popoli & Musiche
Edizioni Ricordi

Il miracolo tzigano viene dalla presenza capillare di un Oriente indomabile e tribale. (...) Questa
((tribù profetica dalle pupille ardenti», come la definisce Baudelaire, ha attraversato una moltitudine di luoghi e di spazi, dal deserto del Rajasthan a quello dell’Andalusia, dalla verde vallata del Sindh a quelle del Nilo e del Danubio, dagli altipiani dell’Himalaya ai monti della Transilvania, dal Mar Rosso all’Oceano Atlantico.

I musicisti tzigani vivono di fatto un costante
paradosso: quello di esser diventati, malgrado la
loro marginalità, i depositari —talvolta esclusivi — e lo specchio fedele di culture in cui lo statuto del musicista professionista è ancor oggi sinonimo di vergogna e motivo di ripulsa. (...)
In realtà, essere un musicista tzigano significa poter sempre scegliere fra due opzioni: essere il tenace angelo custode di un determinato stile musicale, oppure, grazie a una quantità di informazioni accumulate nel corso della storia, imbrogliare le carte. In questo senso gli Tzigani restano comunque i grandi precursori dei fenomeni di fusione musicale, dal jazz
alle musiche d’oggi, alla world music.

Il presente volume tenta di illustrare, appunto, il viaggio tzigano e l’universo musicale che esso ha generato. Questo studio è concepito non tanto come summa di saperi etnomusicologici e antropologici, quanto piuttosto come introduzione ai repertori e alle pratiche musicali propri degli Tzigani: in questa prospettiva si è tentato di indagare più a
fondo queste musiche che popolano le nostre programmazioni culturali e i nostri festival europei.

Senza dubbio, l’originalità di quest’opera risiede nell’aspetto «orientale»: nell’evocare il periplo tzigano, incominciato in India prima dell’anno Mille, dobbiamo percorrere il Vicino e il Medio Oriente, in cui la presenza dei Gitani è ancor oggi in gran parte misconosciuta.
(dalla Prefazionedi Alain Weber)

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