Codice: 903136-2-2 |
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A cura di Erik Battaglia
Questo lungo saggio introduttivo ai Lieder di Brahms, scritto da Eric Sams in forma di piccolo volume nel 1972, è paragonabile per importanza al celebre Brahms il progressivo di Arnold Schönberg: in entrambi i casi viene proposta una radicale rilettura del linguaggio brahmsiano. Schönberg, in implicita polemica con chi vedeva in Brahms un appagato conservatore, volle isolare quei gesti dirompenti della sua scrittura che avevano favorito la modernità musicale; Sams conferisce ai Lieder di Brahms, da sempre amati e lodati solo in nome di una astratta qualità “autunnale”, lo status di perfetti veicoli musico-verbali del contenuto poetico.
Anche in Brahms, come in Wolf e Schumann, Sams identifica una serie di motivi che per profonda analogia rendono la musica il luogo della vita emozionale dei versi, anche ricorrendo a stratagemmi crittografici (il Tema di Clara, quello di Agathe, ecc.). Un lento arpeggio ascendente che evoca l’emergere dal sogno alla coscienza, un’armonia di sottodominante che implica sottomissione: ecco un modo di interpretare la musica meno metafisico ma molto più efficace e toccante rispetto alla solita musicologia che semplicemente commenta e descrive.
Tutti i Lieder di Brahms vengono qui citati e brevemente analizzati, in riferimento alle stagioni della vita del compositore e alle fasi della sua tormentata solitudine affettiva.
Alcuni saggi più brevi e un catalogo dei Lieder completano questo terzo volume delle opere di Eric Sams in traduzione italiana.
L’autore Eric Sams (Londra, 1926-2004), musicologo, crittografo, studioso di Shakespeare. Dopo aver fatto parte, giovanissimo, del gruppo di lavoro di Bletchley Park per la decrittazione del codice Enigma, si laureò a Cambridge. I suoi studi musicologici furono incentrati sul Lied tedesco, su problemi di crittografia musicale (Schumann, Brahms, Elgar) e su aspetti del rapporto tra malattia e creatività (Schubert, Schumann, Wolf). I suoi volumi monografici (The Songs of Hugo Wolf, 1961; The Songs of Robert Schumann, 1969; The Songs of Johannes Brahms, 2000) sono i testi più importanti nella bibliografia mondiale sul rapporto tra poesia, musica e linguaggio dei motivi. Tra il 1966 e il 1980 scrisse centinaia di saggi e recensioni per il Musical Times, collaborando per qualche anno anche con The Gramophone e con il New Statesman. Dal 1982 si dedicò soprattutto a studi sulla vita e l’opera giovanile di Shakespeare, rivoluzionando la datazione delle prime versioni e la lettura biografica dei primi anni. Dimostrò la paternità shakesperiana di due drammi sino a quel momento non attribuiti (Edmund Ironside, Edward III) e pubblicò per Yale lo studio biografico The Real Shakespeare. Retrieving the Early Years 1564-1594 (1995).
Disponibilità:
Prezzo: € 18,00
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