Il direttore d'orchestra
Genesi e storia di un'arte

Quando e come nasce alla scena musicale il direttore d’orchestra? Quando e come il direttore diventa un personaggio immancabile e quando il "dirigere" ottiene la dignità di una moderna disciplina dell’arte musicale? Queste sono le prime domande alle quali risponde l’autore attraverso un’ampia disamina dei sistemi della direzione d’orchestra in uso dalla fine del Seicento, quando nacquero i primi complessi moderni, sino all’epoca attuale dominata dal direttore divo e despota del podio.

L’indagine segue tutti i percorsi segreti dell’affermazione dell’arte della bacchetta, prima in Francia e quindi in Germania, e considera le conseguenze di una diffusione pressoché capillare della direzione a due, spartita tra il maestro al cembalo e il primo violino, nel resto d’Europa. La contorta evoluzione del fenomeno è qui presentata in tutti i suoi aspetti, anche i meno noti, valutando cioè le pratiche del xviii e xix secolo in base alla diversa natura degli organismi, sinfonici e teatrali, e agli impegni connessi con la professione, segnatamente le prove d’orchestra, la lettura della partitura, le grammatiche del gesto, e le diverse procedure del controllo del suono della massa orchestrale e dei solisti.

L’autore, inoltre, ricostruisce le vicende legate alla genesi delle prime teorie del dirigere, analizzando gli scritti di Schumann Berlioz Liszt e Wagner, sia in relazione al lavoro delle prime associazioni concertistiche di Lipsia Parigi e Londra, sia alla definizione "antropologica" del direttore moderno, la cui fama è commisurata alla capacità di rappresentare con la bacchetta la pulsazione del ritmo e il disegno della frase musicale.

Un elemento, quest’ultimo, destinato a diventare qualificante quando si consuma la più o meno consensuale separazione fra composizione ed esecuzione, e si riconosce nel direttore il vero interprete, ossia il solo artista in grado di tradurre i segreti della partitura facendo dell’orchestra il proprio strumento, secondo la logica del Dirigieren.

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