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Vite di Haydn, Mozart e Metastasio 298 pp. Introduzione di Alessandro Arbo Traduttore Marina Minucci Editore Studio Tesi (collana L'arte della fuga)
Un trentenne rampante e spregiudicato, aspirante scrittore à la mode, millanta lunghe chiacchierate e sfoggia intimità col venerando Haydn? Non è che la prima impostura del grande fattucchiere, una finzione letteraria dietro la quale Henri Beyle ancora non è Stendhal, ma tal Louis-Alexandre César Bombet. Il plagio dalle "Haydine" di Giuseppe Carpani è sfacciato: ne conserva narrazione in prima persona e struttura epistolare, e scatena la giusta ira del dotto lombardo. Ma la rapina dalle fonti di mezzo secolo di letteratura musicologica e poetica - Winkler, Baretti, Choron e Fayolle Burney...- cede il passo alla metabolizzazione geniale. Haydn è l'amabile colonna sonora del quotidiano fra era napoleanica e Restaurazione. Mozart a confronto con la 'naiveté' e l'effusione melodica di Cimarosa che accende in Stendhal il primo grande amore musicale, è l'assoluta profondità del genio, la cui statura è ancora più intuita che abbracciata. Metastasio è il modello insuperato di poesia sublimata in funzioni drammaturgico-musicali. Un - viaggio 'à rebours' verso l'ideale, quel processo di "cristallizzazione" dell'oggetto del desiderio poi teorizzato in "De l'amour". Ma anche l'estetica del neoclassico Carpani è scalzata per attingere alle scaturigini della supremazia melodica per diritto naturale: dietro un Haydn esaltato per aver insufflato la spontaneità del canto entro l'artificio della musica strumentale, c'è tutta la tradizione di Rousseau. Il trentenne ignaro di musica, che sceglie d'occuparsene per gioco e self promotion, arriva a formulare giudizi estetici e tecnici di novità folgorante: la "Vie de Rossini" è a portata di mano.
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Prezzo: € 16,50
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