Richard Wagner
poemi e abbozzi non musicati

“Drammi senza musica” o “opere immaginarie” sono stati definiti i poemi e gli abbozzi in prosa cui Wagner lavorò soprattutto nel decennio
1840-50, senza mai portarli a compimento. Non certo però opere minori o creazioni d’occasione, bensì punti nodali del percorso psicologico-artistico del compositore, talvolta perfino sinopie dei suoi capolavori.
In questa antologia sono per la prima volta raccolti e tradotti in italiano i più importanti e significativi fra tali testi, scelti sia per il loro valore intrinseco, sia per l’importanza a essi attribuita dall’autore.
La Saracena, il più compiuto dei poemi non
musicati, ricco di idee e di spunti musicali, si ispira a Federico Il di Hohenstaufen ed è un autentico grand opéra. Le miniere di Falun, che Wagner rielabora dal racconto di Hoffmann, si colloca tra L’Olandese volante e il Tannhduser, dei quali condivide le tematiche più profonde, come, in parte, la stessa Saracena. Gesù di Nazareth, uno dei più originali tentativi di tradurre sulla scena teatrale la figura di Cristo, è un dramma storico-sociale che non ha analogie né precedenti né successive. Infine,
Wieland ilfabbro, in cui Wagner fonde antichi miti e saghe germaniche, rimanda al Lohengrin e prefigura L’Anello del Nibelungo. Diversi per provenienza e ispirazione, questi poemi non musicati possiedono il marchio inconfondibile della drammaturgia wagneriana.

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