Codice: 10959-0 |
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Mozart Sociologia di un genio Collana "Intersezioni" pp. 176
E' opinione diffusa che la maturazione di un talento artistico sia un processo interiore che si compie in solitudine, che la grande opera d'arte sia indipendente dalla vicenda esistenziale del suo creatore come uomo tra gli uomini. Nel caso di Mozart, in particolare, l'immagine dell'uomo non si accorda per nulla con l'ideale del genio. E invece proprio la miscela tra origini modeste e frequentazione della società di corte, così come la compresenza di grande talento e di giocosità infantile, sono fattori decisivi nell'evoluzione della vita e dell'arte stessa del grande compositore. Sempre alla ricerca di un impiego, in una società che considera gli artisti alla stregua di servi, Mozart rompe con la corte di Salisburgo per vivere a Vienna come artista "libero", in tempi tuttavia non ancora maturi, in cui non si può scrivere musica per un "mercato" (come accadrà, una generazione più tardi, con Beethoven). La dicotomia tra l'uomo e l'artista, e il fiorire di leggende romantiche sulla sua vita e sulla sua morte sono - secondo Elias - "l'espressione di una disumanità fortemente radicata nel pensiero europeo, di un problema di civilizzazione non superato".
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