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Opere teoriche Autore:Cristani Alberto Titolo:I Quartetti op.18 N° 1 e 2 di Ludwig van Beethoven - Volume primo
I Quartetti op.18 di Ludwig van Beethoven Vol. 1 Analisi formale, strutturale, armonica ed estetica. Pagine:48 Editore:Rugginenti
INTRODUZIONE I Sei Quartetti Op. 18 per archi di Ludwing van Beethoven furono composti presumibilmente fra il 1798 e la fine del 1800. Il musicista lavorò contemporaneamente a diversi di questi Quartetti e nello stesso tempo anche ad altre opere quali il Settimino Op. 20, la Prima Sinfonia Op. 21, la Sonata Op. 22 per pianoforte e le due Sonate Op. 23 e Op. 24 per violino e pianoforte. Come primo quartetto fu completato nel 1798-99 l'attuale Op. 18 N.3 in Re magg. Quindi seguì la prima versione dell'Op. 18 N.1 in Fa magg., che fu regalata da Beethoven come Quartetto N.II all'amico Karl Ferdinand Amenda (la dedica recala data del 25 giugno 1799). L'autografo di questa prima versione del Quartetto in Fa magg. è andato perduto, ma una copia delle parti strumentali è conservata alla Beethoven-Haus di Bonn. Rimane oscuro invece in quale successione furono completati gli altri Quartetti. Accanto al Quartetto in Re magg. (N.3) sarebbe maturato anche il Quartetto in Sol magg. (N.2) e poco dopo il N.5 in La magg. Il N.4 in Do mm. ed il N.6 in Si bem. magg. furono terminati presumibilmente negli ultimi mesi del 1800. La prima edizione delle parti strumentali reca la dedica al principe Lobko-witz ed è costituita di due fascicoli di tre quartetti ciascuno pubblicati rispettivamente nel giugno e nell'ottobre del 1801 a Vienna, presso T. Molo et Comp. Nello stesso anno furono pubblicati anche a Lipsia dal Comptoir d'Industrie e a Francoforte presso Gayl et Hedier. La partitura fu pubblicata nel 1829 da Jean André Offenbach. Lo stimolo ed il desiderio di affrontare la composizione di quartetti per archi era maturato in Beethoven già da diverso tempo. Il primo importante biografo del musicista, il consigliere di corte a Bonn Franz Gerhard Wegeler, marito di Eleonore von Breuning, che, fedele amico del compositore, lo seguì anche a Vienna, riferisce come già nel 1795 il conte Anton Georg Apponyi avesse suggerito e in un certo senso commissionato a Beethoven la composizione di un quartetto (lo stesso Apponyi aveva commissionato ad Haydn nel 1793 i tre Quartetti Op. 71 ed i tre dell'Op. 74, a lui dedicati). Evidentemente il compositore non si riteneva ancora maturo per affrontare una tale importante forma e la decisione verrà presa soltanto tre anni dopo, con la composizione dell'Op. 18, dedicata poi al principe Lobkowitz. Dal confronto fra la versione definitiva del Quartetto N. i in Fa magg. e la prima versione regalata a Karl Ferdinand Amenda (pubblicata nel 1922 a cura di Hans Josef Wedig) e della quale sono conservati degli schizzi del III e IV tempo nel libro degli schizzi adoperato da Beethoven negli anni 1799-1800, risulta evidente il travaglio creativo del musicista, il quale si prodigava continuamente per giungere da idee iniziali non sempre ben definite all'opera compiuta e matura, dove ogni più piccolo problema trova la risoluzione più appropriata. Questa "evoluzione in divenire", che accompagna tutta l'opera di Beethoven, si manifesta anche nell'Op. 18, fra un quartetto e l'altro, tenendo presente quella che era la successione cronologica originale (va rilevata tuttavia la qualità profetica e anticipatrice dell'Adagio affettuoso ed appassionato del Quartetto N.1 e tutto il Quartetto N. 4). E poi da tener presente come l'apollinea serenità di questi Quartetti sia in contrasto con lo stato d'animo vissuto in quel momento dal musicista, condannato alla precoce sordità, dramma umano terribile che sfocerà nel celebre Testamento di Heilgenstadt (1802) e che inciderà soprattutto sulle Sonate per pianoforte.
Disponibilità:
Prezzo: € 11,00
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