Lo studio del violino
Borciani Paolo
Editore:Ricordi

Ho diviso questo mio lavoro in capitoli per facilità di consultazione, cercando di trattare
ogni argomento il più compiutamente e chiaramente possibile. Ciò mi ha convinto dell’opportunità di non evitare la ripetizione di concetti, che ho ritenuto importante enunciare in più di un capitolo, per dare maggior completezza e autonomia ad ogni argomento sulla tecnica violinistica e sul suo insegnamento. Così, trattando dello studio giornaliero, sono ritornato su concetti esposti quando avevo parlato dello studio in generale; parlando della lezione, ho ritenuto opportuno ribadire consigli dati nel capitolo dedicato ai rapporti tra insegnante e allievo. Né ho potuto, parlando dei cambiamenti di posizione, trascurare principi già espressi sulle diteggiature; e così via.

Non ho inteso scrivere un ponderoso trattato sul violino, che mi avrebbe peraltro costretto
ad includervi nozioni che sono già di patrimonio di quanti hanno qualche familiarità col nostro
strumento e avrebbe troppo forzato il mio carattere, per nascita e abitudini di vita più portato all’improvvisazione che alla metodologia, a seguire una ancor più rigida schematizzazione.
È stata mia intenzione analizzare i più interessanti problemi della tecnica violinistica intesa come base per far musica, inquadrandoli in un contesto che prevede consigli all’insegnante, sistemi per sfruttarne l’efficacia, indirizzi circa il modo di studiare, suggerimenti di carattere
psicologico e pratico.

Sia che l’allievo frequenti una scuola pubblica, Conservatorio, Accademia, Università, sia
che studi privatamente, la sua preparazione dipende da tutto un corredo di discipline che ne
favoriscono la formazione strumentale e musicale, dai programmi di studio e d’esame, e in
primo luogo dal suo rapporto col docente. Costui, come maggior responsabile del profitto
dell’allievo, ho scelto quale principale interlocutore in questo mio lavoro.
Se varie critiche ho mosso in particolare all’attuale ordinamento delle scuole musicali in Italia e ai programmi in esse vigenti, ritengo i rimedi suggeriti di interesse anche per le scuo-
le di altri paesi. I miei consigli sono rivolti ai giovani insegnanti e a chi si dedica con serietà allo studio del violino: a costoro saranno di qualche aiuto. Quanto a quei rari eletti cui un talento eccezionale assicura dalla nascita il successo, o agli altri cui un’inattaccabile presunzione garantisce comunque la soddisfazione di se stessi, le mie parole serviranno a renderli consapevoli di quante fatiche e dubbi e sacrifici ha loro risparmiato un destino generoso.

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