Codice: SZ13586(2) |
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Metodo per pianisti accompagnatori della danza Ad uso dei pianisti accompagnatori nei Licei Coreutici, Scuole di Danza, Accademie, Teatri. Autore:Giuseppe De Rosa Editore:Suvini Zerboni
Una raccolta dei termini usati nella danza,ritmi, temi musicali, trucchi e suggerimenti per accompagnare i ballerini nelle lezioni di danza e nelle performances.
Indice:
Prefazione Introduzione
Primo capitolo: Introduzione generale Ruolo del pianista accompagnatore della danza Struttura della lezione di danza Terminologia e struttura musicale della danza Ulteriori approfondimenti
Secondo capitolo: Struttura ritmica ed armonica. Come armonizzare la melodia Premessa — L’aspetto armonico L’armonizzazione della melodia L’aspetto ritmico Ulteriori approfondimenti
Terzo capitolo: Studio della prassi improvvisativa Concetti di base. Variazione melodica Variazione armonica Conclusioni Ulteriori approfondimenti Appendice
METODO PER PIANISTI ACCOMPAGNATORI DELLA DANZA
Ad uso dei pianisti accompagnatori nei Licei Coreutici, Scuole di Danza, Accademie, Teatri
Una raccolta dei termini usati nella danza, ritmi, temi musicali, trucchi e suggerimenti per accompagnare i ballerini nelle lezioni di danza e nelle performances
Prefazione di Francesca Corazzo, docente di Tecnica Accademica Accademia Nazionale di Danza - Roma
Era da troppo tempo che si sentiva la necessità di approfondire il discorso della nusica per la danza, in particolar modo indicando un valido percorso atto ad indirizzare tutti i pianisti interessati ad apprendere l'arte dell'accompagnamento della lezione coreutica. Dopo diversi anni di totale silenzio in merito, finalmente è stato creato un "Metodo per pianisti accompagnatori della danza", un testo davvero utile che fornisce le linee guida per intraprendere tale percorso, soprattutto per acquisire quella sensibilità e quelle capacità necessarie per saper accompagnare la lezione nella maniera più appropriata. Nella mia carriera professionale ho ascoltato svariati pianisti, dei quali solo pochissimi erano veramente in grado di suonare per la danza.
Secondo il mio punto di vista, questa grave mancanza era frutto soprattutto della totale assenza di teorie e pratiche che aiutassero il musicista a maturare le capacità suddette. Infatti, pur essendo ottimi pianisti, essi erano incapaci di districarsi in questo ruolo, poiché, per quanto potrebbe sembrare semplice, assolutamente non lo è! Questo testo, scritto da un ottimo musicista che da anni ha maturato una valida esperienza come pianista in questo settore, fornisce, in maniera chiara e diretta, tutte le informazioni indispensabili per guidare il lettore in questo ambito.
Il volume è suddiviso in tre sezioni principali. Nella rima l'Autore oltre ad illustrare in linee generali la struttura di una lezione di danza, affronta in maniera efficace l'arduo compito di chiarire le differenze sostanziali di "terminologia musicale" tra il pianista e le maitre de ballet. Inoltre suggerisce il giusto modo di intendere il "conteggio musicale" secondo la percezione ritmica dei danzatori. La seconda sezione, invece, tratta in maniera chiara ed esaustiva l'arte dell'improvvisazione: tecnica fondamentale per accompagnare la lezione coreutica. Infine nella terza sezione trovo utilissime le partiture annesse al capitolo, che illustrano per ogni esercizio coreutico il giusto carattere musicale e la giusta ritmica. Esse risultano essere un punto di riferimento essenziale per il pianista alle prime armi, il quale deve fornire le musiche più idonee al danzatore.
Infatti la musica deve fondersi perfettamente con gli esercizi, respirare con essi, deve aiutare il danzatore a rendere i passi fluidi e ad alleggerire lo sforzo che essi richiedono. La collaborazione tra il maestro di danza ed il pianista accompagnatore è indispensabile per la riuscita ottimale della lezione. Il grande maestro e coreografo G. Balanchine diceva: "Guardare la Musica ed ascoltare la Danza".
Introduzione di Gaetano Panariello, ordinario di Composizione Conservatorio San Pietro a Majella - Napoli
La "battuta musicale moderna" prende le mosse dalla musica per danza alla fine del XVI secolo. Uno dei suoi tratti essenziali è l'accento in battere che ritorna regolarmente e che corrisponde al movimento principale nella danza (si vedano per es., agli inizi del 1600, il girotondo, la gagliarda, la corrente). Nella battuta ad "accenti gerarchizzati"- così definita da Heinrich Besseler nel suo celebre saggio sull'Ascolto Musicale - prende corpo un nuovo principio ordinatore della musica basato sulla "memoria", sul ricordo di elementi ritmico-melodici che sono messi facilmente in relazione tra loro. E' il filosofo Cartesio nel Compendium musicae del 1618 il primo a sottolineare che la delectatio (il piacere generato nell'animo umano) sia la conseguenza della proporzione aritmetica con numeri interi (1 : 2 : 4 : 8 : 16 : 32 : 64). Egli osserva che la musica da ballo è costruita in modo simmetrico con parti di due battute ciascuna, con una cadenza alla dominante alla battuta 4 e una cadenza perfetta alla battuta 8. Cartesio è il primo a notare che la nostra immaginazione comprende la musica come "una unità costituita di molte parti che si equivalgono".
Questo importante dato di fatto è alla base dell'agile e pratico manuale del De Rosa. La consapevolezza che ".....la danza classica non contempla frasi o periodi che non siano metricamente simmetrici" (v. Cap. III: Studio della prassi improvvisativa) oppure ".....nella danza è fondamentale mantenere sempre la stessa cellula ritmica su cui è costruito l'esercizio" o ancora ".....è impensabile rispondere ad un tema quadrato con una risposta che non lo sia altrettanto..." (v. Cap. III, ivi) sono considerazioni frutto di una profonda conoscenza della composizione musicale e figlie di un mestiere pratico acquisito sul campo.
Il pianista-compositore (o il compositore-pianista) Giuseppe De Rosa con questo suo lavoro prova coraggiosamente a definire le "linee di comportamento" di un accompagnatore al ballo. Lui stesso confessa di aver acquisito "a voce" i primi rudimenti dell'accompagnamento da noti ballerini e docenti di danza e forte di una competenza che gli deriva anche da solidi studi accademici in composizione può ben vantarsi di aver concepito un lavoro che, a mia memoria, non ha precedenti.
Il suo "Metodo" ha una doppia valenza: indispensabile nelle scuole di ballo, risulta utile nei nuovi corsi del Conservatorio di musica. I tempi della Riforma che ha investito l'Alta Formazione Artistica in Italia sono ormai maturi e richiedono l'immissione di idee ed energie nuove nella didattica. Sono sicuro che questo "Metodo per pianisti accompagnatori della danza" assolverà significativamente al suo compito.
Disponibilità:
Prezzo: € 33,00
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