Codice: MK12632 |
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Trattato di Chitarra Storti Mauro Prodotto Metodo, studio, tecnica Arrangiamento Chitarra Lingua in italiano Pagine:266 Editore:Carisch
Un serio ed integrato lavoro di ricerca sull’esecuzione chitarristica non può che portare ad un trattato come questo, cioè ad un vero e proprio sistema che fondi, anche a livello fisiologico, l'interpretazione musicale chitarristica e che in ogni caso trascenda e completi la semplice tecnica.
STORTI MAURO, TRATTATO DI CHITARRA Effetti timbrici-staccato-scorrimento della corda-armonici-vibrato-glissato-tremolo
STORTI MAURO, TRATTATO DI CHITARRA.
"La maturità critica del trattato consiste nella determinazione di un ordine naturate della esecuzione strumentale, senza forzature o imposizioni, che rende finalmente chiaro, limpido e omogeneo il patrimonio genetico del chitarrista contemporaneo". La tecnica della mano sinistra, destra, i vari punti di contatto delle unghie sulle corde (entrata, scivolamento, uscita), gli armonici, la legatura, in vibrato, glissando. Le strutture armoniche, contrappuntistiche, ecc. ecc..
Un serio ed integrato lavoro di ricerca sull’esecuzione chitarristica non può che portare ad un trattato come questo, cioè ad un vero e proprio sistema che fondi, anche a livello fisiologico, l'interpretazione musicale chitarristica e che in ogni cascenda e completi la semplice tecnica. (Marco Pisoni)
INDICE Presentazione Prefazione
PARTE PRIMA - Musica e tecnica 1. Realizzazione dell'opera musicale 2. Dal suono alla musica 3. La tecnica strumentale
PARTE SECONDA - Lo strumento 4. Caratteristiche acustiche e morfologiche della chitarra S. Intonazione e tessitura delle corde 6. Equisoni 7. Tessitura normale 8. Ampliamento della tessitura 9. Della scrittura per chitarra l0. Accordatura della chitarra 11. Caratteristiche dinamiche 12. Condizioni di massima sonorità 13. Lo spettro dinamico-direzionale 14. Caratteristiche timbriche 15. Effetti timbrici della tastatura 16. Il diagramma timbrico 17. Tenuta dei suoni 18. Suoni indotti
PARTE TERZA - La mano 19. Struttura ossea della mano e dell'avambraccio 20. Funzionalità delle articolazioni 21. I muscoli 22. Muscoli del braccio e della mano 23. Il tono muscolare 24. La fatica muscolare 25. Variabilità geometrica della mano 26. Effetti della divaricazione 27. Le unghie
PARTE QUARTA - Tecnica strumentale meccanica della mano sinistra 28. Le figure della mano sinistra 29. Dinamica della mano sinistra nella formazione delle figure 30. Realizzazione delle figure libere 31. Realizzazione delle figure vincolate 32. Realizzazione delle figure transitorie 33. Osservazioni sulle figure transitorie melodiche 34. Assetto della mano 35. Azione della mano sinistra 36. L'azione frontale 37. Sulla decontrazione 38. Sulla dissociazione 39. L'azione trasversale 40. Creazione delle figure di collocazione 41. Osservazioni sulla tecnica del barré 42. Creazione delle figure di allineamento 43. Effetti dell'azione trasversale nel gioco melodico 44. Creazione delle figure combinate 45. L'asse di figura 46. Figure combinate di prima specie ad asse orizzontale 47. Figure combinate di prima specie ad asse obliquo 48. Figure combinate di seconda specie 49. L'azione longitudinale 50. Le Posizioni 51. Il cambio di Posizione 52. Concatenazione delle figure 53. Concatenazione delle figure di collocazione 54. Concatenazione delle figure di allineamento 55. Concatenazione delle figure combinate 56. Osservazioni sulla funzione di perno 57. Osservazioni sulla funzione di guida 58. Economia gestuale e velocità nella concatenazione delle figure 59. Effetti dell 'azione trasversale nel gioco polifonico
PARTE QUINTA - Tecnica strumentale meccanica della mano destra 60. Il contatto tra dito e corda 61. Il tocco 62. Realizzazione dei tre tipi di tocco 63. Le figure della mano destra 64. Realizzazione delle figure di contatto 65. Realizzazione delle figure di allineamento 66. RealizzazioQe delle figure di dislocazione 67. Concatenazione delle figure della mano destra 68. Concatenazione delle figure di contatto su corde diverse 69. Concatenazione delle figure di allineamento su corde diverse 70. Concatenazione delle figure di dislocazione 71. Sull 'azione del pollice
PARTE SESTA - Tecnica strumentale espressiva 72. Le tecniche di alterazione dei parametri sonori 73. Alterazioni dinamiche 74. Il tocco in funzione dinamica 75. Condizioni pratiche di massimo rendimento dinamico 76. La gamma dinamica 77. Alterazioni timbriche 78. Il tocco in funzione timbrica 79. Natura del corpo sollecitante 80. Direzione dell'impulso 81. Effetti timbrici delle sollecitazioni radiali 82. Effetti timbrici delle sollecitazioni non radiali 83. Velocità dell'impulso 84. Risultante timbrica 85. Realizzazione delle sollecitazioni inclinate e oblique 86. Le legature 87. Effetti dinamici e timbrici delle legature 88. Funzione espressiva delle legature 89. Suoni armonici 90. Classificazione dei suoni armonici 91. Effetti della scordatura sui suoni armonici 92. Tecniche di produzione dei suoni armonici naturali 93. Tecniche di produzione dei suoni armonici artificiali 94. Notazione dei suoni armonici naturali 95. Notazione dei suoni armonici artificiali 96. Impiego dei suoni armonici ottavati 97. Alterazioni temporali 98. Alterazioni metriche 99. Lo staccato 100. La cesura 101. Alterazioni tonali 102. Il vibrato 103. Il vibrato longitudinale 104. Il vibrato trasversale 105. Caratteristiche peculiari dei due tipi di vibrato 106. Espressività del vibrato 107. La distorsione 108. Il glissando
PARTE SETTIMA - Realizzazione delle strutture musicali 109. Premessa 110. Valenza strumentale delle strutture musicali 111. Strutture strumentali melodiche 112. l percorsi timbrici 113. l registri timbrici 114. Diteggiatura delle melodie pure 115. Diteggiatura delle progressioni melodiche 116. Melodie a forte connotazione agogica 117. Melodie a forte valenza espressiva 118. Diteggiatura della mano sinistra in base alla velocità 119. Osservazioni sulle melodie miste. 120. Osservazioni sulle melodie armoniche 121. Azione dinamica della mano destra nelle strutture melodiche 122. Concatenazione delle figure miste di allineamento e dislocazione differita 123. Diteggiature della mano destra nelle strutture melodiche 124. Gli accordi spezzati 125. Strutture strumentali armoniche 126. Realizzazione delle strutture armoniche 127. Strutture strumentali contrappuntistiche 128. Azione della mano sinistra nella realizzazione delle strutture contrappuntistiche melodiche 129. Azione della mano sinistra nella realizzazione delle strutture contrappuntistiche armoniche 130. Azione della mano destra nella realizzazione delle strutture contrappuntistiche 131. Strutture strumentali composte 132. Realizzazione delle strutture composte 133. Osservazioni sulla grafia delle strutture composte 134. Il tremolo
PARTE OTTAVA - La pratica strumentale 135. I tre stadi dell'azione strumentale 136. I moduli 137. Classificazione dei moduli 138. La postura 139. Le tecniche di apprendimento
PARTE NONA - La didattica 140. Sull'acquisizione dell'abilità manuale 141. Osservazioni sulla tecnica di base 142. Esercizi e studi. 143. Il metodo 144. l testi 145. Osservazioni sul repertorio didattico
PRESENTAZIONE "Come ogni altro uomo, l'artista lavora partendo dalle sue conoscenze, con l'apporto della sua capacità di pensiero e del momento intuitivo, ... il suo lavoro è sottoposto a leggi e orientato al raggiungimento di uno scopo". Così Wassily Kandisky, già nel 1928, prefigurava una integrazione che evitasse, per la cultura artistica, la storica e pericolosa oscillazione fra i limiti di una istruzione specialistica e la vacuità tutta spirituale del genio romantico. Un serio ed appunto integrato lavoro di ricerca sull'esecuzione chitarristica non può che portare ad un trattato come questo di Mauro Storti, cioè ad un vero e proprio sistema che fondi, anche a livello fisiologico, l'interpretazione musicale chitarristica e che in ogni caso trascenda e completi la semplice tecnica. Il Trattato si configura così come una sorta di teoretica dell 'interpretazione musicale, che comprende ma non si limita alla consistenza fisica dell'esecuzione materiale. Viene descritta una fisiologia più ampia e metaforica, che dalla mano si estende al pensiero produttivo, inteso come funzionalità organica e vitale dell'opera musicale, altrimenti relegata per sempre alla virtualità dello spartito. Poiché l'opera musicale è compiuta e autonoma solo se rivitalizzata dall 'interpretazione, l'attività dell'interprete risulta non solo ineliminabile, il che appare ovvio, ma dotata di uno specifico artistico integrativo e complementare all'attività del compositore, che si traduce operativamente in movimento tecnico, un movimento incardinato anche etimologicamente nella emozione e nella commozione, una ritrovata tékhne greca in cui si armonizzano nuovamente arte ispirata e solido artigianato, una tecnica quindi pregnante e non ridutti va, che inevitabilmente assume forma e stile di un sistema coordinato alle intuizioni creative. In fondo la comunicazione musicale è dinamica per elezione: dotata di infinite e cangianti gradazioni e combinazioni, generata fisicamente da vibrazioni, meccanicamente risultante di movimenti fisici che si svolgono nel tempo, è soprattutto emotiva ed emozionale. Non a caso definiamo in questo senso la comunicazione musicale. A ben vedere infatti, il campo di indagine del lungo tirocinio professionale di Mauro Storti è eminentemente e in senso lato semiologico: responsabilmente il Trattato, frutto di un impressionante sforzo ricognitivo, esclude pretenziose ricerche sul significato dei fenomeni, per occuparsi delle naturali e funzionali leggi di sviluppo, di permanenza e di interrelazione fra le parti del linguaggio musicale chitarristico, alla ricerca di una coerente grammatica. Il fonema, il lessico, la morfologia e la sintassi strumentale, indipendentemente dalle variabili storiche e stilistiche,vengono intesi qui come convenzioni ineliminabili per la compiutezza ed il senso immediato della comunicazione musicale, la quale, a differenza delle belle arti, necessariamente ha bisogno di un tempo determinato, e quindi di un piano preordinato, per inverarsi senza surrogati...
PREFAZIONE Ha sempre suscitato in me grande stupore il miracolo che l'uomo sa compiere sulla materia sublimandola in opera d'arte. Che in un polveroso laboratorio, fra argani, attrezzi e consunti grembiuli, un blocco informe di marmo possa tramutarsi in uno splendido Mosè o che in una fuligginosa fucina, fra cumuli di terra e minacciosi rivoli di fuoco, il bronzo possa assumere le armoniose fattezze di un Perseo è un mistero in bilico fra l'umano e il sovrumano. Se si dimentica che la realizzazione di un qualsiasi ideale artistico passa necessariamente per il dominio della materia, si rischia di scambiare la filosofia dell' arte per l'arte stessa e di giungere a considerare inutile zavorra tutto quanto di materialmente umano possa frapporsi alla libera ascesa dello spirito verso le rarefatte atmosfere del bello. Tale rischio è tanto più incombente per l'arte musicale la cui materia prima è il suono che, privo di concretezza materiale, sembra appartenere esclusivamente alla sfera dello spirito puro. Per esistere, tuttavia, la musica deve essere creata per mezzo di uno strumento da uno strumenti sta, due entità ben materiali. A differenza però di altre arti in cui l'ideatore dell'opera assume solitamente in proprio anche il compito di realizzarla, in musica si dà raramente il caso che il compositore abbia la struttura psico-fisica necessaria per padroneggiare uno strumento musicale. In effetti, le grandi realizzazioni scultoree, pittoriche e letterarie non chiedono ai Michelangelo, ai Toulouse-Lautrec o ai Leopardi la perfezione fisica, ma questa sarebbe indispensabile a un Falla, a un Castelnuovo Tedesco e a un Britten che volessero eseguire le proprie composizioni. Per quanto riguarda in particolare la chitarra, si deve riconoscere che la sua storia vanta un considerevole numero di autori esecutori delle proprie opere, ma la parte più cospicua della sua odierna letteratura musicale è opera di compositori non chitarristi, sicché la dicotomia fra invenzione e realizzazione dell'opera musicale è un dato quanto mai attuale. Non si può dire, tuttavia, che l'accentuata valorizzazione del ruolo di semplice esecutore, indispensabile intermediario fra autore e fruitore dell' opera musicale, abbia suscitato il meritato interesse, né da parte dei compositori, assorti nelle alte sfere della creatività, né da parte dei virtuosi, affaccendati a far fruttare i talenti avuti in dono da Madre Natura. Per trovare una prima concreta traccia di una metodologia didattica che possa dirsi scientifica, si deve risalire al Metodo per chitarra pubblicato a Parigi nel 1830 da Fernando Sor. Forte di una indiscussa fama di apprezzato compositore e di ammirato virtuoso, e fornito di una cultura eclettica certamente non comune fra i musicisti, il cinquantaduenne Sor espone le sue idee innovatrici con la concretezza di un pensatore illuminista e affronta i problemi della tecnica strumentale meccanica non solo col lume della ragione ma a colpi di squadra e di compasso, arnesi che egli aveva imparato a maneggiare a dovere, oltre che presso i Benedettini di Montserrat, alla scuola militare. Anche allora, come sempre, non mancano coloro che, incapaci di comprendere come gli strumenti del calcolo e della ragione possano applicarsi alla divina arte della musica, storcono il naso ma egli, senza mezzi termini, li consiglia di recarsi alla Biblioteca Reale le cui porte sono sempre aperte, per consultare l'ormai famosa Enciclopedia delle arti e delle scienze....
Disponibilità:
Prezzo: € 26,50
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